giovedì 22 luglio 2021

Donne in carriera

 

 

 

E' singolare la confessione di una bella donna, tale Jana Hocking trentaseienne australiana, giornalista, scrittrice e tante attività radiofoniche e televisive. Lei è la classica "donna in carriera": molto lavoro e tanti soldi! Orbene la bella signorina (sic) si lamenta di non aver ancora avuto l'occasione  di sposarsi. Certo no per sua scelta, lei vorrebbe incontrare l'uomo della sua vita, ma nonostante i corteggiamenti e le attenzioni che riceve dagli uomini, si è resa conto che la maggior parte di loro, teme l'unione definitiva. Tendono al rapporto, ma no al matrimonio che pure potrebbe interessare a taluni e anche alla donna: "Il problema fondamentale è la competizione temuta dagli uomini, fatalmente quando chiacchiero con gli uomini con i quali esco e parlo del mio lavoro, delle mie ambizioni e degli obiettivi che mi piacerebbe raggiungere, i loro occhi dimostrano chiaramente il debole senso della competizione, una sorta di limite che avvertono, consapevoli di non poter essere all'altezza". Sono parola dette con determinazione, con sicumera e la consapevolezza delle proprie possibilità. Jana è disinvolta e anche un tantino amareggiata per queste situazioni imbarazzanti, si stupisce come gli uomini notoriamente cacciatori testardi, uomini che non devono mai chiedere nulla, si sentano sminuiti e depressi dinanzi alla...gioiosa macchina da guerra. La Hocking si chiede come possa ancora insistere il pensiero unico della donna casalinga, tutta dedita alla famiglia, ai figli e al marito, mentre l'uomo è sempre quello che porta i soldi a casa e resta il "deus ex machina" di una unione matrimoniale. Molti hanno sottolineato la sua forte dedizione al lavoro, il suo stakanovismo esasperato e produttivo, alcuni con molta sincerità le hanno detto: "...la carriera non è quella che ti scalda la notte sotto le coperte...". Lei si infuria per questi luoghi comuni e sostiene che non direbbe mai a un uomo in carriera, professionista e/o manager, le stesse cose! Pertanto, la Jana soffre e si lamenta, si pone domande legittime ma non ottiene risposte concrete e disponibili per un SI' al matrimonio. Vi lascio la questione aperta perché mi sembra interessante oggi, nel contesto in cui viviamo: siamo fermi all'antico luogo comune, alle solite posizioni intransigenti dei maschietti che devono e vogliono sovrastare la donna, oppure è la nostra amica che è arrogante e spocchiosa? Sincerità, vi prego. Grazie.



 

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